L'artigiano
Io... al lavoro
Trasmettere le sensazioni personali, parlare di come il tatto possa aiutarmi così tanto nel comprendere quando la lavorazione di un oggetto ha raggiunto lo stato che desidero, sono cose non semplici, ma se non riesco almeno in parte
a trasmetterti questo misto, ma preferisco usare il termine questa miscela di emozioni e sensazioni, allora diventa complicato comprendere il valore intrinseco delle mie creazioni. Se non riesco in qualche modo a far emergere il calore, l’energia contenuta in ogni singolo oggetto, ma è più corretto dire in ogni singolo pezzo che compone l’oggetto, allora siamo ancora lontani dal risultato che sento, e che desidero anche tu avverta. Ho questa passione, creo oggetti di ogni genere, sperando
di trovare persone che amino l’artigianato di nicchia, che riescan a percepire l’anima
palpitante presente nella creazione.
Certo, ottenere apprezzamenti fa sempre piacere, ed è qualcosa di profondamente appagante. Ma io ho bisogno di andare oltre, molto oltre con coloro che amano le mie creazioni. La persona che possiederà una
mia creazione deve sapere, tutto, dove per tutto non intendo soltanto i dati tecnici quali misure, materiali usati ecc. No, no, deve sapere e successivamente sentire quello che sento io. Le mie creazioni sono viventi, possiedono
davvero un’anima che le rende qualcosa di più di un soprammobile, un portagioie o altro. Se ci fermiamo al puro e semplice vedere, osservare la creazione, è esattamente come goderne a metà. A tal proposito, la mia massima aspirazione in caso
di creazione per altre persone, non vorrei si limitasse a spiegazioni telefoniche, per mail o altro mezo virtuale. Io vorrei avere la persona davanti a me, al fine di portarla in un cammino interiore, fatto sì, di spiegazioni, ma anche di
contatto diretto con la creazione, del tatto, delle dita della persona che scivolano delicatamente guidate da me, e ad occhi chiusi, accompagnare la persona stessa in un viaggio intimo, misterioso, magico, e pur reale.
Questo è il significato che do al termine artigianato di nicchia, al pezzo unico che solo tu possiedi, e mai in nessun modo potrà esser ripetuto un secondo oggetto identico al tuo.
I miei attrezzi
Il martello
Questo comunissimo oggetto è tra i più importanti per l’uso che ne faccio. Deve essere maneggevole, resistente e leggero. Queste caratteristiche mi aiutano a inserire i piccoli chiodi che spesso utilizzo durante la costruzione degli oggetti. Tali chiodi non sono quelli comunemente intesi, ma sono quasi sempre in argento, materiale molto fragile. Le dimensioni di questi chiodi le decido io, infatti sono io stesso che li forgio, partendo da un filo di argento solitamente di 1.5 mm. Modernamente si potrebbe utilizzare una sparachiodi, che in un minuto è in grado di inserire nel legno molte decine di chiodi, peraltro con precisione massima. Questa però è la produzione di massa, l’altra è puro artigianato e delicatezza nella manualità nell’inserire dove serve e come serve, qualcosa che ha la funzione di un chiodo, ma con caratteristiche molto lontane dal vero chiodo. Inoltre è del tutto intuibile la differenza di prestigio fra un chiodo di ferro e uno d'argento
Le lime
Tra gli utensili fondamentali nell’artigianato del legname, un ruolo importante è rappresentato dalle lime. Esse sono di varie forme, spessore, lunghezza. La lima, primariamente, ha lo scopo di asportare il legno che non serve dalla tavola che stiamo lavorando. Si può togliere del legno per rendere un lato da acuto a rotondo, si possono incidere nel legno forme di ogni genere, come triangoli, quadrati ecc. Normalmente le lime che uso sono di piccole dimensioni, poiché le ridotte dimensioni, permettono di lavorare in spazi ridotti, problema che si presenta regolarmente quando la creazione è di media piccola grandezza. Soltanto in rare occasioni, utilizzo lime di grandezze maggiori. Questo si rende necessario, quando ad inizio lavoro, occorre dare una prima sgrossata alla tavola per togliere grandi quantità di legno. Oggi, piallatrici e altre macchine renderebbero il lavoro molto veloce e praticamente senza fatica, ma come ormai stiamo cominciando ad imparare, verrebbe meno la parte manuale, quindi la creazione artigianale
I morsetti
Altro strumento di assoluta necessità è il morsetto. La sua funzione è quella di tenere stretti tra loro ad esempio 2 tavole di legno appena incollate. Questa pressione esercitata dal morsetto, (certe volte ne servono anche 2 o 3 contemporaneamente),
può avere una durata anche di 24 ore. Il risultato è quello di ottenere una presa tra le 2 tavole molto forte e durevole nel tempo.
Attualmente sono in uso presse in grado di fornire pressioni di kg, ma si può arrivare
a svariate centinaia di chilogrammi.
Tuttavia, per le creazioni di cui parliamo, non occorrono tali forze, che finirebbero soltanto con lo spaccare l’oggetto stesso, mentre col vecchio morsetto manuale, ancora una volta, è l’operatore
che decide quanta tensione esercitare.
Le seghe
Come per i morsetti e le lime, per il taglio del legno dispongo di un set di seghe rigorosamente a mano. Normalmente si tratta di seghe a lama sottile e corta, per facilitare i piccoli tagli, spesso su legname molto sottile. Ai giorni nostri si utilizzano seghe a disco o a nastro, capaci di migliaia di giri al minuto, permettendo così di eseguire anche decine di tagli in pochi secondi, con una precisione millimetrica. Ma noi, come ormai abbiamo più volte ribadito, vogliamo rimanere anche in questo caso sul manuale, che richiede tempo, fatica e tagli difficilmente precisi. Soltanto in casi particolari utilizzo una sega a lama più lunga, che riservo per i tagli delle tavole destinate alla costruzione di mobili, quindi di dimensioni maggiori.
la pinza
Come ultimo oggetto (ma ce ne sono molti altri), desidero parlare della pinza. Tutti conosciamo l’utilità delle comuni pinze. Tuttavia, se osserviamo da vicino il tipo che adopero riportato nell’immagine, si vedrà che la punta non è piatta come nelle normali pinze. Questo modello termina con una forma estremamente appuntita e le 2 punte sono molto sottili. Questa particolare forma, permette di estrarre anche minuscoli oggetti estranei che possono trovarsi nel legno ma, nello specifico, l’utilizzo maggiore che ne faccio è quello di avvolgere e serrare il filo di argento usato per le decorazioni. Le 2 estremità molto sottili, permettono di lavorare in maniera veramente delicata e, al tempo stesso con forza, sui sottili fili di argento, che ricordo, in molti casi, hanno uno spessore di 0,6 mm.